altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa molto mossa benché priva di salite lunghe o molto impegnative. Si sale gradualmente fino a Courmayeur per poi ritornare ad Aymavilles affrontando il primo GPM di giornata dopo Arvier. Si costeggia la riva sud della Dora Baltea con continui saliscendi e cambi di direzione. Dopo un primo passaggio in prossimità della zona di arrivo si sale alla Côte de Champ des Vignes posta a 8 km dall’arrivo prima dell’ultima discesa e del breve tratto che porta all’arrivo.
Ultimi km
Ultimi 3 km prima in lieve discesa e dall’ultimo chilometro sempre in salita con una breve rampa al 6% che si conclude a circa 250 m dall’arrivo. Rettilineo finale in lieve ascesa.
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Aymavilles
Panoramica
Aymavilles è ricca di storia e cultura, immersa nel verde di vigneti e frutteti e dominata dalla Grivola. Porta d’accesso al Parco Nazionale Gran Paradiso, a 8 km da Aosta, è base perfetta per escursioni e luogo ideale per soggiornare in un contesto rurale, in cui sentirsi accolti e ritrovarsi ospiti tra antiche tradizioni e sapori genuini. Fra gli elementi culturali degni di nota il più evidente è il Castello, a cui si aggiunge il Ponte-acquedotto romano di Pont d’Ael edificato nel 3 a.C. Nel capoluogo si trovano le chiese di Saint-Martin e di Saint-Léger, con la più antica campana datata della Valle e la cripta di epoca romanica. I declivi morenici sono particolarmente vocati alla coltura della vite, che ne caratterizza l’intero paesaggio. Numerosi percorsi attraversano il territorio, consentendo piacevoli passeggiate. Al di sopra dell’ampia fascia boscata si apre il territorio dei pascoli in cui si trovano i villaggi di Ozein e Turlin, Vieyes e Sylvenoire.
Gastronomia
La Favò è il piatto tipico del territorio, caratteristica del villaggio di Ozein. Gli ingredienti sono tipicamente alpini: pasta, fontina, pane nero abbrustolito nel burro, salsiccia, pancetta e fave. La Favò è protagonista dell’omonima Festa che si tiene ogni anno nell’ultima settimana di luglio ad Ozein, nata per valorizzare questo piatto prelibato.
A partire dal 2020 la ricetta della Favò è entrata ufficialmente a far parte del novero delle ricette ufficiali riconosciute dall’Accademia Italiana della Cucina (associazione che ha l’obiettivo di tutelare le tradizioni culinarie del Belpaese e di promuovere e favorirne il miglioramento in Italia e all’estero).
Vino e Bevande
I declivi morenici del territorio sono particolarmente vocati alla coltura della vite, che ne caratterizza l’intero paesaggio. Elemento caratteristico è la “collinetta” di Les Crêtes, che si snoda tra i vigneti e da cui si può ammirare, in posizione privilegiata, la città di Aosta e alcuni dei più bei castelli della Regione. Numerosi sono poi i sentieri e le strade poderali che attraversano i vigneti per piacevoli passeggiate, nel corso delle quali non è raro incontrare agricoltori al lavoro, arnie di api o mucche al pascolo. L’importanza assunta dal comune nel settore vitivinicolo ha fatto sì che Aymavilles sia inserita da anni tra le “Città del vino”.
Sul territorio sono presenti tre importanti cantine vitivinicole: la Cave cooperativa des Onze Communes, Les Crêtes e L’Atoueyo di Gerbelle Didier, che contribuiscono a valorizzare e promuovere la tradizione vitivinicola di Aymavilles.
Punti di Interesse
La Chiesa parrocchiale di Cristo Re, nota anche come chiesa di San Martino, era una delle due parrocchie di Aymavilles, insieme a quella di Saint-Léger, fino alla loro unificazione sotto il titolo di “Cristo Re”, nel 1926. Menzionata in una bolla del Papa Alessandro III del 20 aprile 1176 tra le dipendenze del Vescovo di Aosta, la chiesa medioevale fu ricostruita nel 1724. Sulla facciata, un affresco di Nino Pirlato del 1968 raffigura il Cristo tra San Leodegario e San Martino.
La Chiesa di Saint-Léger risale, nelle sue forme attuali, al 1762. Lo storico religioso Abbé Henry ne fa risalire le origini al primo insediamento dei Benedettini in Valle d’Aosta e la inserisce tra le 43 parrocchie esistenti intorno all’800. La caratteristica facciata a trompe l’œil fu dipinta nel 1856-1857 dal pittore Grange: al centro è raffigurato il martirio di San Leodegario, (Léger), e ai lati i Santi Giuseppe, Germano, Grato e Leonardo. Dell’epoca medievale si conserva il campanile; nella cella campanaria è collocata la più antica campana datata della Valle d’Aosta: fusa nel 1372 e dedicata alla Vergine Maria. La Cripta di Saint-Léger è una delle più antiche della Valle d’Aosta: essa risale, nella sua parte originaria, all’ultimo quarto del X secolo.
Il Castello di Aymavilles, unico nel suo genere, concentra nel suo aspetto esteriore lo stile medievale e quello barocco. Le prime testimonianze risalgono al XIII secolo: all’epoca l’edificio era una semplice costruzione; nel XIV secolo il castello passò nelle mani degli Challant, la principale famiglia nobile della Valle d’Aosta, legata ai Savoia e alla fine del 300, con Aimone di Challant, subì importanti trasformazioni. L’edificio fungeva da abitazione signorile e allo stesso tempo fortezza difensiva, luogo di rappresentanza e centro di gestione di un importante appezzamento agricolo. La creazione del parco a terrazzamenti e la realizzazione del ripido viale d’accesso sul lato meridionale, della scalinata e della fontana, conferirono al Castello l’aspetto di moderna residenza signorile. Nei secoli XIX e XX, in seguito ai diversi passaggi di proprietà, il Castello subì numerosi rimaneggiamenti interni, legati al suo utilizzo quale sede delle villeggiature estive da parte di famiglie piemontesi e liguri.
Il ponte-acquedotto romano di Pont-d’Ael è una grandiosa opera in muratura e blocchi di pietra da taglio, posta a 56 m di altezza dal livello del corso d’acqua sottostante, e di lunghezza superiore ai 50 m. La struttura fu progettata con un doppio passaggio: al livello superiore un condotto pavimentato in grosse lastre litiche squadrate e impermeabilizzato da apposita malta idraulica consentiva il passaggio dell’acqua, mentre un camminamento inferiore largo circa 1 metro e opportunamente aerato e illuminato permetteva il transito di uomini e animali. Un’iscrizione sul prospetto nord consente di datare con esattezza il monumento all’anno 3 a.C. e di attribuirlo all’azione imprenditoriale del padovano Caius Avillius Caimus.
Saint-Vincent
Panoramica
Saint-Vincent, la “Riviera delle Alpi”, si presenta come un vero gioiello montano, capace di incantare i visitatori con la sua atmosfera magica e rilassante. In una tiepida serata estiva, la via principale del paese si anima di una luce particolare, dove il cielo crepuscolare si tinge di oro e scarlatto, creando un quadro che sembra uscito da un dipinto.
La vita serale di Saint-Vincent è un’esplosione di vitalità e gioia. Le strade lastricate in pietra risuonano di grida festose, di musica allegra e del suono dei bicchieri che si toccano in brindisi. I bambini corrono e ridono, mentre gli adulti si intrattengono in conversazioni animate. In piazza, gli spettacoli catturano l’attenzione e gli applausi del pubblico. Alcuni visitatori, vestiti in abiti eleganti, si dirigono al famoso Casinò, mentre altri preferiscono rilassarsi e godere dei benefici delle terme locali, rinomate per le loro proprietà rigenerative.
Gastronomia
I prodotti tipici della Valle d’Aosta raccontano, attraverso il gusto, la storia di un territorio alpino e della sua identità. La tradizione gastronomica valdostana è un racconto di sapori unici, frutto irripetibile di una particolare localizzazione geografica, della qualità delle materie prime e di tecniche di produzione antiche. Tra le tante specialità della Valle d’Aosta, spiccano quelle che hanno ottenuto il riconoscimento “Denominazione di Origine Protetta” (DOP): la Fontina, il Valle d’Aosta Fromadzo, il Jambon de Bosses e il Vallée d’Aoste Lard d’Arnad. Questi prodotti rappresentano l’eccellenza della tradizione casearia e salumiera della regione, grazie all’impiego di latte e carni di alta qualità e a metodi di lavorazione tramandati di generazione in generazione.
Oltre ai formaggi e ai salumi DOP, la Valle d’Aosta offre una ricca varietà di altri prodotti gastronomici. Tra i salumi, sono molto apprezzati i Boudin, la Saouseusse, la Motzetta, il Teuteun e lo Jambon alla brace di Saint-Oyen. Tra i formaggi, meritano una menzione la brossa, la Toma di Gressoney, il salignön, il reblec e il seras. Ogni prodotto ha una sua storia e un suo sapore distintivo, che rispecchiano il territorio e le tradizioni locali. Questi formaggi e salumi sono spesso accompagnati da frutta e noci locali, che aggiungono ulteriore ricchezza e varietà ai piatti valdostani.
La frutta coltivata in Valle d’Aosta è un’altra eccellenza del territorio. La mela Renetta, simbolo della tradizione frutticola valdostana o La “Golden Delicious”, apprezzata per la sua polpa succosa e zuccherina. La castagna valdostana è un prodotto di piccole dimensioni ma di grande qualità. Il miele della Valle d’Aosta, lavorato all’antica senza trattamenti termici, mantiene inalterate le sue proprietà organolettiche. Infine, i dolci e i biscotti tipici delle valli valdostane, come le tegole e i torcetti di Saint-Vincent, completano questo ricco panorama gastronomico, offrendo un tocco di dolcezza irresistibile.
Vino e Bevande
In Valle d’Aosta non manca nulla, specialmente quando si parla di vino. Questa Regione offre una vasta gamma di vini che spaziano dai bianchi ai rosati, dai rossi alle vendemmie tardive, fino alle bollicine. La vite è coltivata su terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, un elemento che caratterizza il paesaggio in modo inconfondibile. Osservando i vigneti che sembrano arrampicarsi sulle pendici ripide delle montagne, si comprende subito il perché dell’attributo “viticoltura eroica”. Diverse aziende agricole offrono esperienze legate al vino, tra cui degustazioni, visite guidate in cantina e trekking tra i vigneti, permettendo ai visitatori di immergersi nel mondo enologico della Valle d’Aosta.
Oltre al vino, la Valle d’Aosta è rinomata per le sue grappe distillate dalle preziose vinacce, dai distillati e dagli amari ottenuti dalle erbe alpine che fioriscono a quote elevate. Note per le proprietà terapeutiche, comprendono essenze peculiari quali l’artemisia glacialis e l’artemisia weber, componenti base del Genepi (un volta noto come “génépy”), il famoso liquore valdostano. Il suo aspetto cromatico, giallo verdolino, il profumo balsamico e il gusto pieno e amarognolo derivano proprio dalle caratteristiche di quelle piantine, raccolte con parsimonia nelle morene dei ghiacciai, per poi essere selezionate ed essiccate con meticolosità certosina. L’acqua è un altro elemento essenziale della vita in montagna, e la Valle d’Aosta è famosa per le sue acque pure e incontaminate. La storia della Società Monte Bianco è inizia nel 1967 e da allora produce e commercializza acque provenienti dalle fonti del Monte Bianco. Queste acque, controllate e ricche di benessere, sono un simbolo dell’ambiente incontaminato della Regione. Il motto “Bevi sano, bevi valdostano” riflette il forte legame tra l’azienda e il suo territorio, sottolineando l’importanza di un consumo consapevole e rispettoso dell’ambiente.
Punti di Interesse
Saint-Vincent è il punto di partenza ideale per esplorare la Media Valle, una terra di rara bellezza in cui lo sguardo si perde tra baldanzosi manieri e affascinanti roccaforti, disseminate tanto di torri quanto di leggende.
- Il Casinò: roulette, black jack, poker: sono solo alcuni dei giochi che troverai nelle sale scintillanti e raffinate del Casinò di Saint-Vincent, fiore all’occhiello delle case da gioco d’Europa.
- Terme di Saint-Vincent: immergiti nelle acque delle terme di Saint-Vincent, una tiepida carezza dalle proprietà rilassanti che si snoda tra frizzanti vasche idromassaggio, rigeneranti getti d’acqua e panoramiche terrazze relax.
- Il Col de Joux: scenografico confine che separa la Val d’Ayas da Saint-Vincent, è un trionfo di amabili foreste e suggestive praterie, da cui lo sguardo si spinge ad abbracciare le acque turchesi della Dora Baltea e le altezze frastagliate del Monte Bianco. Tra abeti immortali e larici affusolati si dipanano escursioni avventurose che conducono alle alture circostanti e piacevoli passeggiate che si perdono tra pittoresche frazioni e laghi color pervinca. Nella bella stagione questo colle è uno sbocciare di sentieri da percorrere in bicicletta, mentre d’inverno si trasforma in un paradiso della neve.
- Il Monte Zerbion: ti sembrerà di essere in cima al mondo quando i tuoi occhi stupiti accarezzeranno le vette innevate del Cervino, del Monte Rosa, del Monte Bianco e del Gran Paradiso. E un brivido di adrenalina ti attraverserà nell’istante in cui il tuo sguardo si poserà sulle infinite distese della Val d’Ayas e sul profilo lontano della vallata centrale, perdendosi tra villaggi, stradine e laghi splendenti. Non c’è punto più panoramico, in questa zona, del Monte Zerbion: tanti i modi per arrivare alla sua cima, popolata da solenni stambecchi e protetta da una silenziosa, sacra guardiana.
- Castello di Ussel: pare un nibbio reale, appollaiato su un nido boscoso di rocce e cespugli. Tra le sue mura riecheggiano ancora i passi delle guardie, le grida delle vedette e il clangore delle catene dei prigionieri…
- Castello di Fénis: è il più visitato della Valle d’Aosta, con le sue mura merlate, i camminamenti di guardia, le svettanti torri e gli affreschi che raccontano di draghi e principesse. Se cerchi un luogo da fiaba, l’hai appena trovato.
- Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy: unisciti anche tu all’avvincente ricerca per svelare i misteri dell’universo: lasciati guidare in una visita suggestiva al cospetto di sfuggenti costellazioni, pianeti giganti e stelle infuocate.
- Il paese di Chamois: un Villaggio Sulle Nuvole – Il comune più alto della Valle d’Aosta: un luogo incantevole e totalmente immerso nella natura, esempio di sostenibilità ambientale e mobilità dolce, raggiungibile solo a piedi o in funivia.