La quinta tappa di questa emozionante gara spazia tra le province più grandi del nord d’Italia: la partenza è in provincial di Monza, a Cesano Maderno, passando poi per quella di Milano, a Trezzo Sull’Adda, toccando il Bergamasco a Ghisalba per poi concludersi in provicia di Brescia, a Manerba del Garda.
Un finale che, dopo le fatiche della giornata, si rivela più dolce grazie alla presenza del lago di Garda, protagonista assoluto del paesaggio manerbese.
Con il passaggio per Puegnago del Garda e Portese, i ragazzi della NextGen hanno prima potuto sentire un cambiamento nella freschezza dell’aria e nell’atmosfera, per poi scorgere le spiagge del lago.
La particolarità di Manerba, piccolo paese sulla sponda bresciana del Garda, è l’essere in realtà formata da sette comunità più piccole unificate, riuscendo a creare un perfetto connubio tra usanze, tradizioni e bellezze naturali.
La NextGen durante la quinta tappa ha visitato tre delle più caratteristiche frazioni: il benvenuto a Manerba l’hanno avuto dalla Pieve Vecchia, polo turistico del Comune, con le sue spiagge e la chiesa e il campanile di età medievale.
Hanno poi proseguito in salita fino a Montinelle, con il monumento agli Alpini e la vista mozzafiato di tutto il golfo del Benaco.
I ciclisti hanno poi intrapreso quel vicolino tanto stretto quanto, di solito, trafficator, che è via Vittorio Veneto per arrivare, infine, a Solarolo, vero e proprio centro di Manerba.
La tappa si è conclusa in via delle Rimembranze, poco prima della piazza principale del paese, con la Chiesa di Santa Maria Assunta e la biblioteca comunale.
Sicuramente i ciclisti si saranno sentiti a casa lungo tutto il percorso manerbese: la cittadina infatti vanta un grandissimo numero di cliclisti, amatoriali e non, per tutto l’anno.
Forse è per il clima mai troppo severo, forse per I dislivelli presenti su tutto il territorio, o forse per la bellissima passeggiata, ovviamente aperta anche alle biciclette, lungo le spiagge del Comune… Fatto sta che il paese lacustre è sempre pronto e felice di accogliere tutti gli amanti di questo sport.
Il tratto finale di tappa è stato estremamente avvincente, un testa a testa tra l’inglese Nerurkar e il norvegese Brennsæter combattuto tra le via di Manerba ma, alla fine, è l’inglese a tagliare per primo il traguardo.
Un risultato che ci ha ricordato come proprio manifestazioni come questa permettono di forgiare i campioni di domani, come è successo, ad esempio, per Marco Pantani nel 1992.
Francesca Papa, Università degli Studi di Brescia