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Aosta -

Aosta Tudor ITT

Domenica 09  Giugno 2024 8,8km Dislivello 100mt

Tempo totale: 10:49 Ritirati: 2

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d'arrivo
vincitore di tappa

SODERQVIST Jakob

LIDL-TREK FUTURE RACING

10:49

RACCAGNI NOVIERO Andrea

SOUDAL QUICK-STEP DEVO TEAM

+ 0:06

WEISS Fabian

TUDOR PRO CYCLING TEAM U23

+ 0:09

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Rosa
SODERQVIST Jakob
LIDL-TREK FUTURE RACING
Rossa
SODERQVIST Jakob
LIDL-TREK FUTURE RACING
Azzurra
SODERQVIST Jakob
LIDL-TREK FUTURE RACING
Bianca
WIDAR Jarno
LOTTO DSTNY DEVELOPMENT TEAM
Tricolore
RACCAGNI NOVIERO Andrea
SOUDAL QUICK-STEP DEVO TEAM
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Cronometro individuale breve, molto veloce nei tratti iniziale e finale, ma con una salita impegnativa nella parte centrale di poco più di un chilometro con pendenze anche sopra il 10%. Fino agli ultimi 2 km ci sono molti cambi di direzione e alcuni passaggi impegnativi.
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Lineari con l’ultimo chilometro pianeggiante. Ultima curva a 250 m dall’arrivo.

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Città di:

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Aosta

Panoramica

Storia, cultura, enogastronomia, natura, sport e divertimento: Aosta è tutto questo. Il capoluogo regionale è la meta perfetta per la tua vacanza.

Qui, alla confluenza dei principali transiti verso la Francia e la Svizzera, al centro della futura Valle d’Aosta, nel cuore dell’Europa, i romani fondarono l’antica Augusta Prætoria Salassorum, dando vita a una città le cui vestigia sono ancora ben visibili, in uno stato di conservazione d’eccezione: Teatro romano, Porta Prætoria, Arco d’Augusto, Criptoportico forense, cinta muraria e torri angolari!

Ristoranti, vinerie, bar, enoteche, botteghe artigiane, atelier di artisti animano il centro cittadino.

E poi tanti eventi e manifestazioni: dalla millenaria Fiera di Sant’Orso, il 30 e 31 gennaio, alla Foire d’été ad agosto, al mercatino di Natale, che qui prende il nome di Marché Vert Noël, un villaggio alpino immerso nel cuore della città.

Se ami lo sport e la montagna, hai solo l’imbarazzo della scelta: in soli 18 minuti con la telecabina puoi raggiungere Pila e lì ti si aprirà un mondo: trekking, mountain bike in estate, sci in inverno.

Ad Aosta puoi scegliere un soggiorno in città o negli immediati dintorni, se preferisci l’immersione nella natura a pochi chilometri dalla città.

Gastronomia

Se si pensa ad Aosta e alle montagne che la circondano – e parliamo di cibo – la prima immagine che si evoca è certamente la Fontina. Regina dei prodotti DOP valdostani – gli altri sono il Fromadzo, lo Jambon de Bosses e il lardo di Arnad – è la protagonista di molti piatti della tradizione che un tempo dovevano essere saporiti e sostanziosi per superare le fatiche e il freddo comuni alle genti di montagna.

In città arrivano i migliori prodotti della montagna come la Fontina d’alpeggio, più saporita, con sentori di fiori e di erba che le mucche, rigorosamente delle tre razze autoctone valdostane (pezzata rossa, pezzata nera e castana) brucano durante l’estate.

La Fontina DOP è l’ingrediente base della polenta concia, ovvero con il formaggio e tanto burro, gustosa da sola ma ottima per accompagnare piatti a base di carne di selvaggina o la carbonada, una sorta di spezzatino di manzo cotto nel vino, molto gustoso.

Anche le Crespelle alla valdostana hanno tra i loro ingredienti principali la Fontina. Si tratta di crêpes farcite anche con prosciutto cotto, ricoperte di besciamella e poi gratinate in forno che risultano croccanti all’esterno e soffici e cremose all’interno.

Famosissima è la Cotoletta alla valdostana, anch’essa a base di Fontina e prosciutto cotto, meglio se alla brace di Sant-Oyen.

Tra le specialità con la Fontina troviamo la Seupa à la Vapelenentse, ricetta originaria della vicina Valpelline, che è stata certificata De.C.O.  E’ composta da strati di pane raffermo, Fontina e brodo. Nella ricetta tradizionale il brodo è di cavolo verza, ma si usa anche quello di carne. Gli strati sono solo di pane bianco e Fontina. In alcune varianti si usa il pane nero, integrale o di segale, e foglie di cavolo, e poi burro fuso a volontà.

Nel paniere culinario ci sono molti salumi tra cui le due Dop: il Lardo di Arnad, ottimo come antipasto con miele e castagne e molto versatile per arricchire altre ricette, e lo Jambon de Bosses, prosciutto crudo speziato con erbe di montagna, ottimo da gustare al naturale accompagnato da pane di segale.

Troviamo anche la Motzetta – carne essiccata aromatica – il Boudin – fatto con patate bollite, cubetti di lardo, barbabietole rosse, spezie, aromi naturali e vino,  ottimo come antipasto, ma anche bollito accompagnato da patate di montagna – e la Saouseusse – preparata con carne tritata di bovino di razza valdostana e lardo di maiale e poi aromatizzata con sale, pepe, aglio, chiodi di garofano, cannella e noce moscata.

Grande importanza per la varietà, la versatilità e la bontà ovviamente la rivestono i formaggi: non solo Fontina, ma anche Fromadzo DOP, semidolce se fresco, più salato se stagionato, i formaggi di capra, sia a pasta molle che a pasta pressata, ottimi accompagnati da miele locale, composte o marmellate rigorosamente “fatte in casa” dalle diverse aziende che trasformano i prodotti che coltivano o che si trovano in natura come i lamponi, le mele o i fiori di sambuco.

Molti di questi prodotti si possono trovare ogni seconda domenica del mese sotto i portici del Municipio, in piazza Chanoux, a “Lo Tsaven”, l’agrimercato di Coldiretti-Campagna Amica che propone i prodotti di una ventina di aziende agricole del territorio.

Chiudiamo il nostro pasto valdostano con un dolce, la fiocca: panna montata preparata con la grappa e lo zucchero.

La ricetta originale prevede l’uso della panna freschissima, meglio se di alpeggio; si può accompagnare con le Tegole, biscotti a cialda croccante di nocciole, zucchero, albume d’uovo e farina.

Vino e Bevande

Il pasto, dall’antipasto al dolce, non può che essere accompagnato da vino DOC della Valle d’Aosta, scegliendo tra i 13 vitigni autoctoni valdostani che qui, e solo qui, regalano i vini del territorio: Prié Blanc (l’unico a bacca bianca), Bonda, Cornalin, Crovassa, Fumin, Mayolet, Ner d’Ala, Neyret, Petit Rouge, Premetta, Roussin, Vien de Nus e Vuillermin.

La zona di Aosta è una di quelle in cui il Torrette, principale e rinomato vino rosso valdostano, trova la sua massima espressione. Non possiamo dimenticare la grappa che può essere bianca, invecchiata in botti di rovere, oppure aromatizzata con erbe, frutti, miele e spezie. Di particolare interesse sono i distillati monovitigno, ottenuti con le varietà autoctone della regione.

Discorso a parte merita il genepì – un liquore raffinato che nasce da una piccola pianta aromatica che cresce sopra i 2000 metri di altitudine del genere Artemisia – ottimo digestivo che “sa di montagna”.

Con grappa, genepì e spezie viene arricchito il “Caffè alla valdostana” che va bevuto in una particolare coppa chiamata “dell’amicizia”. Il nome deriva dalla modalità con cui il preparato viene consumato attraverso la particolare coppa dal numero variabile  di beccucci, bevendo “à la ronde”, cioè facendo passare il manufatto in legno di mano in mano tra i commensali, evitando di appoggiarla sul tavolo fino a che non è finita, pena la fine dell’amicizia”

Punti di Interesse

Considerata la “Piccola Roma delle Alpi” per la quantità di edifici di epoca romana perfettamente conservati, Aosta, l’antica Augusta Praetoria fondata nel 25 a. C., ha nel suo centro storico un naturale itinerario lungo l’asse romano Est-Ovest che presenta numerose e imponenti attrattive monumentali risalenti alla romanità.

L’ARCO D’AUGUSTO

L’arco d’Augusto fu edificato nel 25 a.C. in occasione della vittoria dei Romani sui Salassi ad opera di Aulo Terenzio Varrone. Costruito in blocchi di conglomerato, esso si trova in asse con il decumanus maximus, poco distante dall’ingresso orientale della cinta muraria (la Porta Praetoria), e presenta un solo fornice che misura 11,40 metri di altezza sotto la chiave di volta. L’aspetto odierno è il frutto dell’ultimo intervento di restauro e consolidamento avvenuto nel 1912. Il crocifisso ligneo esposto sotto la volta è una copia di quello che nel 1449 vi fu collocato come offerta votiva contro le esondazioni del torrente Buthier, che scorre poco distante. L’originale del crocifisso è ora custodito presso il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta.

IL PONTE ROMANO (PONTE DI PIETRA)

Il ponte di pietra è un monumento romano della città di Aosta, situato a circa centocinquanta metri a est dell’Arco d’Augusto. Fu eretto ai tempi della fondazione della città romana di Augusta Praetoria per consentire il passaggio da una sponda all’altra del torrente Buthier. In epoca medievale, in occasione di un’eccezionale alluvione, il torrente Buthier cambiò corso, spostando il suo alveo più a ovest. Sotto il ponte continuò a scorrere un canale di portata modesta, che col tempo si prosciugò completamente.

IL TEATRO ROMANO

Il Teatro romano è un antico ed imponente monumento edificato in epoca romana. Il Teatro occupava un’area di 81 metri di larghezza e 64 di lunghezza. La facciata è contraddistinta da una serie di imponenti contrafforti verticali: essi definiscono specchiature di 5,5 metri. La mole della facciata è alleggerita da quattro ordini di aperture: in basso, le arcate d’ingresso e, verso l’alto, tre ordini di finestre sovrapposte, di forma diversa. Le gradinate – poste ad emiciclo – costituivano una cavea inserita in un recinto a pianta rettangolare; esse dovevano arrivare sino al terzo ordine di finestre ed erano destinate ad ospitare fino a tremilacinquecento- quattromila spettatori.

LA PORTA PRAETORIA

La Porta Pretoria è la porta di ingresso orientale della città romana di Augusta Praetoria (oggi Aosta). Costruita nel 25 a.C., si trova tuttora in eccellente stato di conservazione ed è formata da due serie di archi – uno maggiore centrale e due minori laterali – che racchiudono una piazza d’armi. Su entrambi gli archi sono visibili i camminatoi delle sentinelle. L’arco centrale, che misura circa 7 metri di luce, era destinato al passaggio dei carri, mentre i due laterali, larghi 2,65 metri, a quello dei pedoni. I tre varchi orientali erano un tempo chiusi da cancelli levatoi. Le due torri difensive a base rettangolare sono state rimaneggiate nel corso del tempo; quella settentrionale in modo più evidente, mentre quella meridionale conserva ancora intatte alcune caratteristiche architettoniche romane.

CRIPTOPORTICO FORENSE

Il Criptoportico Forense è un monumento romano e anticamente circondava l’area sacra del foro di Augusta Praetoria. E’ costituito da una galleria a due navate articolata su tre lati che abbraccia un ideale rettangolo di 89 X 73 metri, lasciandolo aperto sul lato sud. Le volte sono sostenute da imponenti pilastri in tufo.

ALTRI LUOGHI DI INTERESSE STORICO

PIAZZA CHANOUX

La Piazza Chanoux è la piazza principale di Aosta. È situata nella zona centrale della città ed ha forma di rettangolo coi lati lunghi esposti a nord e sud. Da essa partono la via Jean Baptiste de Tillier, la via Porta Praetoria (queste due sorgono sul percorso dell’antico decumanus maximus), la via Xavier de Maistre ed il viale Conseil des Commis. La piazza, che un tempo si chiamava piazza Carlo Alberto, è intitolata al martire della Resistenza valdostana Emile Chanoux, trucidato dai nazifascisti nel 1944. Vi sorge il Municipio (Hôtel de Ville) che prese il posto del monastero di San Francesco. I lavori per la sua edificazione presero il via nel 1835 e terminarono nel 1841. La facciata principale dell’edificio, quella esposta a sud, si affaccia sulla piazza Chanoux. Da notare, oltre al frontone riccamente decorato, sono le due statue situate alla base della facciata. Le sculture rappresentano i due corsi d’acqua che lambiscono la città: la Dora Baltea ed il torrente Buthier.

EDIFICI RELIGIOSI

LA CATTEDRALE

La origine della Cattedrale di Aosta (situata in piazza Giovanni XXIII) risalgono alle fasi iniziali di diffusione del Cristianesimo in Valle d’Aosta:.La chiesa venne completamente rifatta nel corso del secolo XI. Nei tre secoli successivi la cattedrale vide varie trasformazioni e abbellimenti:al XV secolo risalgono le belle vetrate (nel Museo del Tesoro sono conservati frammenti di quelle del XII secolo); al XII e XVI secolo vanno datati i mosaici del coro. L’intervento più importante fu la costruzione tra il 1846 ed il 1848, ad opera dell’architetto Gayo, della nuova facciata neoclassica, posta in posizione più avanzata rispetto al portico.

LA COLLEGIATA DI SANT’ORSO

La chiesa Collegiata di Sant’Orso, situata in via Sant’Orso, 10, costituisce, assieme alla Cattedrale di Aosta, la testimonianza di maggior rilevo della storia dell’arte sacra in Valle d’Aosta. La costruzione della chiesa (oggi dedicata ai Santi Pietro ed Orso) avvenne all’epoca del vescovo Anselmo che tenne la cattedra vescovile in Aosta tra il 994 e il 1025 (da non confondersi con Anselmo, filosofo e santo, nato in Aosta nel 1033). Essa sorse come grande chiesa romanica a tre navate, con pareti interamente affrescate, sui resti di una basilica paleocristiana e su quelli di un altro successivo edificio sacro di epoca carolingia. La costruzione del chiostro romanico, istoriato da suggestivi capitelli – per i quali la collegiata di Sant’Orso va celebre -si colloca negli anni immediatamente successivi al 1133. Gli archi e le volte attuali del chiostro sono frutto di un rimaneggiamento posteriore, avvenuto all’epoca del priore Giorgio Challand (1468-1509). In quell’epoca tutta la chiesa subì importanti rifacimenti che portarono all’aspetto tardo gotico che si è conservato sino ad oggi. Venne inoltre costruito il Priorato, formato da tre corpi di fabbrica in stile rinascimentale, riuniti ad angolo e sormontati da una torretta ottagonale. Il campanile romanico di imponenti dimensioni, sorge sul sagrato della chiesa, dalla quale però è isolato. La parte inferiore, da attribuire al XII secolo, è formata da enormi massi squadrati, tolti forse ai vicini monumenti romani. La parte superiore è probabilmente del XIII secolo.

Aosta

Panoramica

Storia, cultura, enogastronomia, natura, sport e divertimento: Aosta è tutto questo. Il capoluogo regionale è la meta perfetta per la tua vacanza.

Qui, alla confluenza dei principali transiti verso la Francia e la Svizzera, al centro della futura Valle d’Aosta, nel cuore dell’Europa, i romani fondarono l’antica Augusta Prætoria Salassorum, dando vita a una città le cui vestigia sono ancora ben visibili, in uno stato di conservazione d’eccezione: Teatro romano, Porta Prætoria, Arco d’Augusto, Criptoportico forense, cinta muraria e torri angolari!

Ristoranti, vinerie, bar, enoteche, botteghe artigiane, atelier di artisti animano il centro cittadino.

E poi tanti eventi e manifestazioni: dalla millenaria Fiera di Sant’Orso, il 30 e 31 gennaio, alla Foire d’été ad agosto, al mercatino di Natale, che qui prende il nome di Marché Vert Noël, un villaggio alpino immerso nel cuore della città.

Se ami lo sport e la montagna, hai solo l’imbarazzo della scelta: in soli 18 minuti con la telecabina puoi raggiungere Pila e lì ti si aprirà un mondo: trekking, mountain bike in estate, sci in inverno.

Ad Aosta puoi scegliere un soggiorno in città o negli immediati dintorni, se preferisci l’immersione nella natura a pochi chilometri dalla città.

Gastronomia

Se si pensa ad Aosta e alle montagne che la circondano – e parliamo di cibo – la prima immagine che si evoca è certamente la Fontina. Regina dei prodotti DOP valdostani – gli altri sono il Fromadzo, lo Jambon de Bosses e il lardo di Arnad – è la protagonista di molti piatti della tradizione che un tempo dovevano essere saporiti e sostanziosi per superare le fatiche e il freddo comuni alle genti di montagna.

In città arrivano i migliori prodotti della montagna come la Fontina d’alpeggio, più saporita, con sentori di fiori e di erba che le mucche, rigorosamente delle tre razze autoctone valdostane (pezzata rossa, pezzata nera e castana) brucano durante l’estate.

La Fontina DOP è l’ingrediente base della polenta concia, ovvero con il formaggio e tanto burro, gustosa da sola ma ottima per accompagnare piatti a base di carne di selvaggina o la carbonada, una sorta di spezzatino di manzo cotto nel vino, molto gustoso.

Anche le Crespelle alla valdostana hanno tra i loro ingredienti principali la Fontina. Si tratta di crêpes farcite anche con prosciutto cotto, ricoperte di besciamella e poi gratinate in forno che risultano croccanti all’esterno e soffici e cremose all’interno.

Famosissima è la Cotoletta alla valdostana, anch’essa a base di Fontina e prosciutto cotto, meglio se alla brace di Sant-Oyen.

Tra le specialità con la Fontina troviamo la Seupa à la Vapelenentse, ricetta originaria della vicina Valpelline, che è stata certificata De.C.O.  E’ composta da strati di pane raffermo, Fontina e brodo. Nella ricetta tradizionale il brodo è di cavolo verza, ma si usa anche quello di carne. Gli strati sono solo di pane bianco e Fontina. In alcune varianti si usa il pane nero, integrale o di segale, e foglie di cavolo, e poi burro fuso a volontà.

Nel paniere culinario ci sono molti salumi tra cui le due Dop: il Lardo di Arnad, ottimo come antipasto con miele e castagne e molto versatile per arricchire altre ricette, e lo Jambon de Bosses, prosciutto crudo speziato con erbe di montagna, ottimo da gustare al naturale accompagnato da pane di segale.

Troviamo anche la Motzetta – carne essiccata aromatica – il Boudin – fatto con patate bollite, cubetti di lardo, barbabietole rosse, spezie, aromi naturali e vino,  ottimo come antipasto, ma anche bollito accompagnato da patate di montagna – e la Saouseusse – preparata con carne tritata di bovino di razza valdostana e lardo di maiale e poi aromatizzata con sale, pepe, aglio, chiodi di garofano, cannella e noce moscata.

Grande importanza per la varietà, la versatilità e la bontà ovviamente la rivestono i formaggi: non solo Fontina, ma anche Fromadzo DOP, semidolce se fresco, più salato se stagionato, i formaggi di capra, sia a pasta molle che a pasta pressata, ottimi accompagnati da miele locale, composte o marmellate rigorosamente “fatte in casa” dalle diverse aziende che trasformano i prodotti che coltivano o che si trovano in natura come i lamponi, le mele o i fiori di sambuco.

Molti di questi prodotti si possono trovare ogni seconda domenica del mese sotto i portici del Municipio, in piazza Chanoux, a “Lo Tsaven”, l’agrimercato di Coldiretti-Campagna Amica che propone i prodotti di una ventina di aziende agricole del territorio.

Chiudiamo il nostro pasto valdostano con un dolce, la fiocca: panna montata preparata con la grappa e lo zucchero.

La ricetta originale prevede l’uso della panna freschissima, meglio se di alpeggio; si può accompagnare con le Tegole, biscotti a cialda croccante di nocciole, zucchero, albume d’uovo e farina.

Vino e Bevande

Il pasto, dall’antipasto al dolce, non può che essere accompagnato da vino DOC della Valle d’Aosta, scegliendo tra i 13 vitigni autoctoni valdostani che qui, e solo qui, regalano i vini del territorio: Prié Blanc (l’unico a bacca bianca), Bonda, Cornalin, Crovassa, Fumin, Mayolet, Ner d’Ala, Neyret, Petit Rouge, Premetta, Roussin, Vien de Nus e Vuillermin.

La zona di Aosta è una di quelle in cui il Torrette, principale e rinomato vino rosso valdostano, trova la sua massima espressione. Non possiamo dimenticare la grappa che può essere bianca, invecchiata in botti di rovere, oppure aromatizzata con erbe, frutti, miele e spezie. Di particolare interesse sono i distillati monovitigno, ottenuti con le varietà autoctone della regione.

Discorso a parte merita il genepì – un liquore raffinato che nasce da una piccola pianta aromatica che cresce sopra i 2000 metri di altitudine del genere Artemisia – ottimo digestivo che “sa di montagna”.

Con grappa, genepì e spezie viene arricchito il “Caffè alla valdostana” che va bevuto in una particolare coppa chiamata “dell’amicizia”. Il nome deriva dalla modalità con cui il preparato viene consumato attraverso la particolare coppa dal numero variabile  di beccucci, bevendo “à la ronde”, cioè facendo passare il manufatto in legno di mano in mano tra i commensali, evitando di appoggiarla sul tavolo fino a che non è finita, pena la fine dell’amicizia”

Punti di Interesse

Considerata la “Piccola Roma delle Alpi” per la quantità di edifici di epoca romana perfettamente conservati, Aosta, l’antica Augusta Praetoria fondata nel 25 a. C., ha nel suo centro storico un naturale itinerario lungo l’asse romano Est-Ovest che presenta numerose e imponenti attrattive monumentali risalenti alla romanità.

L’ARCO D’AUGUSTO

L’arco d’Augusto fu edificato nel 25 a.C. in occasione della vittoria dei Romani sui Salassi ad opera di Aulo Terenzio Varrone. Costruito in blocchi di conglomerato, esso si trova in asse con il decumanus maximus, poco distante dall’ingresso orientale della cinta muraria (la Porta Praetoria), e presenta un solo fornice che misura 11,40 metri di altezza sotto la chiave di volta. L’aspetto odierno è il frutto dell’ultimo intervento di restauro e consolidamento avvenuto nel 1912. Il crocifisso ligneo esposto sotto la volta è una copia di quello che nel 1449 vi fu collocato come offerta votiva contro le esondazioni del torrente Buthier, che scorre poco distante. L’originale del crocifisso è ora custodito presso il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta.

IL PONTE ROMANO (PONTE DI PIETRA)

Il ponte di pietra è un monumento romano della città di Aosta, situato a circa centocinquanta metri a est dell’Arco d’Augusto. Fu eretto ai tempi della fondazione della città romana di Augusta Praetoria per consentire il passaggio da una sponda all’altra del torrente Buthier. In epoca medievale, in occasione di un’eccezionale alluvione, il torrente Buthier cambiò corso, spostando il suo alveo più a ovest. Sotto il ponte continuò a scorrere un canale di portata modesta, che col tempo si prosciugò completamente.

IL TEATRO ROMANO

Il Teatro romano è un antico ed imponente monumento edificato in epoca romana. Il Teatro occupava un’area di 81 metri di larghezza e 64 di lunghezza. La facciata è contraddistinta da una serie di imponenti contrafforti verticali: essi definiscono specchiature di 5,5 metri. La mole della facciata è alleggerita da quattro ordini di aperture: in basso, le arcate d’ingresso e, verso l’alto, tre ordini di finestre sovrapposte, di forma diversa. Le gradinate – poste ad emiciclo – costituivano una cavea inserita in un recinto a pianta rettangolare; esse dovevano arrivare sino al terzo ordine di finestre ed erano destinate ad ospitare fino a tremilacinquecento- quattromila spettatori.

LA PORTA PRAETORIA

La Porta Pretoria è la porta di ingresso orientale della città romana di Augusta Praetoria (oggi Aosta). Costruita nel 25 a.C., si trova tuttora in eccellente stato di conservazione ed è formata da due serie di archi – uno maggiore centrale e due minori laterali – che racchiudono una piazza d’armi. Su entrambi gli archi sono visibili i camminatoi delle sentinelle. L’arco centrale, che misura circa 7 metri di luce, era destinato al passaggio dei carri, mentre i due laterali, larghi 2,65 metri, a quello dei pedoni. I tre varchi orientali erano un tempo chiusi da cancelli levatoi. Le due torri difensive a base rettangolare sono state rimaneggiate nel corso del tempo; quella settentrionale in modo più evidente, mentre quella meridionale conserva ancora intatte alcune caratteristiche architettoniche romane.

CRIPTOPORTICO FORENSE

Il Criptoportico Forense è un monumento romano e anticamente circondava l’area sacra del foro di Augusta Praetoria. E’ costituito da una galleria a due navate articolata su tre lati che abbraccia un ideale rettangolo di 89 X 73 metri, lasciandolo aperto sul lato sud. Le volte sono sostenute da imponenti pilastri in tufo.

ALTRI LUOGHI DI INTERESSE STORICO

PIAZZA CHANOUX

La Piazza Chanoux è la piazza principale di Aosta. È situata nella zona centrale della città ed ha forma di rettangolo coi lati lunghi esposti a nord e sud. Da essa partono la via Jean Baptiste de Tillier, la via Porta Praetoria (queste due sorgono sul percorso dell’antico decumanus maximus), la via Xavier de Maistre ed il viale Conseil des Commis. La piazza, che un tempo si chiamava piazza Carlo Alberto, è intitolata al martire della Resistenza valdostana Emile Chanoux, trucidato dai nazifascisti nel 1944. Vi sorge il Municipio (Hôtel de Ville) che prese il posto del monastero di San Francesco. I lavori per la sua edificazione presero il via nel 1835 e terminarono nel 1841. La facciata principale dell’edificio, quella esposta a sud, si affaccia sulla piazza Chanoux. Da notare, oltre al frontone riccamente decorato, sono le due statue situate alla base della facciata. Le sculture rappresentano i due corsi d’acqua che lambiscono la città: la Dora Baltea ed il torrente Buthier.

EDIFICI RELIGIOSI

LA CATTEDRALE

La origine della Cattedrale di Aosta (situata in piazza Giovanni XXIII) risalgono alle fasi iniziali di diffusione del Cristianesimo in Valle d’Aosta:.La chiesa venne completamente rifatta nel corso del secolo XI. Nei tre secoli successivi la cattedrale vide varie trasformazioni e abbellimenti:al XV secolo risalgono le belle vetrate (nel Museo del Tesoro sono conservati frammenti di quelle del XII secolo); al XII e XVI secolo vanno datati i mosaici del coro. L’intervento più importante fu la costruzione tra il 1846 ed il 1848, ad opera dell’architetto Gayo, della nuova facciata neoclassica, posta in posizione più avanzata rispetto al portico.

LA COLLEGIATA DI SANT’ORSO

La chiesa Collegiata di Sant’Orso, situata in via Sant’Orso, 10, costituisce, assieme alla Cattedrale di Aosta, la testimonianza di maggior rilevo della storia dell’arte sacra in Valle d’Aosta. La costruzione della chiesa (oggi dedicata ai Santi Pietro ed Orso) avvenne all’epoca del vescovo Anselmo che tenne la cattedra vescovile in Aosta tra il 994 e il 1025 (da non confondersi con Anselmo, filosofo e santo, nato in Aosta nel 1033). Essa sorse come grande chiesa romanica a tre navate, con pareti interamente affrescate, sui resti di una basilica paleocristiana e su quelli di un altro successivo edificio sacro di epoca carolingia. La costruzione del chiostro romanico, istoriato da suggestivi capitelli – per i quali la collegiata di Sant’Orso va celebre -si colloca negli anni immediatamente successivi al 1133. Gli archi e le volte attuali del chiostro sono frutto di un rimaneggiamento posteriore, avvenuto all’epoca del priore Giorgio Challand (1468-1509). In quell’epoca tutta la chiesa subì importanti rifacimenti che portarono all’aspetto tardo gotico che si è conservato sino ad oggi. Venne inoltre costruito il Priorato, formato da tre corpi di fabbrica in stile rinascimentale, riuniti ad angolo e sormontati da una torretta ottagonale. Il campanile romanico di imponenti dimensioni, sorge sul sagrato della chiesa, dalla quale però è isolato. La parte inferiore, da attribuire al XII secolo, è formata da enormi massi squadrati, tolti forse ai vicini monumenti romani. La parte superiore è probabilmente del XIII secolo.

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Tappa 1

Giro Next Gen 2023 | Tappa 1 | Highlights

12 Jun 2023
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